Il ritrovamento di un fossile ci illumina sulla storia del territorio maremmano
Quando ci riferiamo ad un territorio chiamandolo “antico” spesso intendiamo l’antichità in relazione alla prima comparsa dell’uomo. Trascuriamo completamente la storia di un’area geografica in periodi storici molto più lunghi e altrettanto complessi in cui specie completamente differenti dominavano il pianeta. Il genere Homo, quello a cui noi apparteniamo per intenderci, esiste da 2.5 milioni di anni, i dinosauri hanno regnato per 165 milioni di anni, prima dei dinosauri nell’era del Paleozoico, durato circa 350 milioni di anni, i mari erano dominati da trilobiti, ammoniti e mostri marini i cui resti fossili incutono ancora oggi un timore reverenziale.
La storia dei territori dove l’uomo si insediò solo una manciata di milioni di anni fa nascondono misteri sommersi, talvolta uno di essi affiora alla luce del sole portando con sé fascino e mistero. È il caso di un curioso cranio fossile ritrovato 6 anni fa in una cava di sabbia situata ad Arcille, nella solare Maremma toscana.
Tutti conoscono la Maremma toscana, anche solo per sentito dire: un luogo selvaggio dove il buon cibo e l’ottimo vino inebriano le papille gustative dei vacanzieri. Sì, la Maremma oggi è anche questo, ma cos’era in passato quando ancora l’uomo muoveva i primi passi nella catena evolutiva? E prima? Il silenzio di un cranio fossile ci illumina in merito.
Quando i primi paleontologi hanno esaminato il cranio fossile ritrovato nella cava di Arcille hanno subito pensato ad un antico antenato di un delfino. Dopo 6 anni di studi, i paleontologi hanno fatto una scoperta sorprendente, il cranio non apparteneva ad un cetaceo, bensì ad una specie “cugina” appartenente alla famiglia dei monodontidi. Una specie del tutto sconosciuta alla comunità scientifica, oggi nominata “Casatia thermophila”.
Il termine “thermophilà” (amante del caldo) evidenzia come queste creature, antichissimi antenati dei beluga e del narvalo, abitassero climi caldi e temperati. Quindi le specie moderne hanno radici evolutive in climi caldi. Il raffreddamento del pianeta Terra avvenuto in tempi antichissimi costrinse questa specie ad adattarsi a climi più rigidi, spiegano gli scienziati.
Ecco che un semplice fossile ritrovato in Maremma, un territorio bellissimo da scoprire e da visitare per un weekend o una vacanza estiva, ci mostra la storia evolutiva di un territorio. Milioni di anni fa infatti, le belle colline maremmane erano sommerse da antichi mari dove il Casatia thermophila si riuniva in branchi per cacciare. Le terre emergendo hanno portato minerali, sabbia, fossili e l’argilla che conferisce quel colore rossastro al terreno: nutrimento per la vegetazione e materiali indispensabili per i primi uomini che occuparono il territorio. Un ciclo di vita, morte e rinascita che prosegue da milioni di anni e che non poteva trovare un palcoscenico più intrigante della Maremma toscana.
Il fossile di Casatia thermophila al momento è custodito nel museo Museo di Storia naturale dell’Università di Pisa, una perfetta gita didattica per chi sceglie di passare un weekend in Maremma.